A Controguerra, nei tempi antichi, c’erano ben tre chiese dedicate a San Giovanni e grazie alle visite pastorali mi è stato possibile accertare che una era dedicata proprio al Battista. Questo spiega la devozione dei controguerresi verso il santo, celebrato solennemente il 24 giugno. La festività era molto sentita, anche perché dava inizio della stagione della mietitura, come recita il detto popolare: San Giuvannə: pia la faggə e vanne a guadambiə.
Il 24 giugno, pertanto, si svolgeva una funzione solenne in chiesa e veniva portata in processione la statua del santo. Purtroppo, la statua di San Giovanni Battista, che forse proveniva da una delle antiche chiese controguerresi, è tra quelle che furono bruciate negli anni Sessanta del Novecento. Fortunatamente ne abbiamo una descrizione grazie al diario della maestra Rosina Narcisi: "Presso l’altar maggiore [della chiesa di San Benedetto] era esposta la statua di S. Giovanni che aveva addosso una pelle di capra e in mano un bastone col campanello. Ai suoi piedi era sdraiata una leonessa a cui mancava un orecchio e io immaginavo che gliel’avesse divorato probabilmente il serpentaccio acciambellato lì vicino." Nel diario vengono anche descritti i festeggiamenti in onore del santo.