Un’usanza della notte di capodanno che si è affermata negli anni Sessanta ed è sopravvissuta sino ai giorni nostri è l’incendio della pupazza, un fantoccio di paglia che rappresenta l’anno passato. Prima della pupazza si solennizzava il nuovo anno con qualche fochəra, ossia qualche falò. In anni recenti non viene più realizzato un fantoccio, ma si dà fuoco a una pira di legna vecchia in Piazza del Commercio. Caratteristico è anche lo sparo di fuochi artificiali, allo scoccare della mezzanotte.
A Capodanno non venivano preparati grandi pranzi o cene; di solito il pranzo era simile a quello della domenica, con la particolarità che sulla tavola erano presenti vari dolci. Usualmente si consumavano i calcionetti (li cagginittə), tipici del periodo natalizio, il pan di Spagna, le crostate e il ciambellone.