cielo-up

Li lebbritti

 

Ingredienti

  • Fichi bianchi secchi
  • Cioccolato fondente
  • Mandorle e/o noci
  • Caffè in polvere
  • Anisetta e/o altro liquore dolce
  • Canditi di frutta varia
  • Zucchero a velo

 

Procedimento
Il contadino iniziava a predisporre la materia prima per la realizzazione di questo dolce durante l'estate, quando la produzione di fichi era più abbondante; coglieva i frutti maturi, li spellava, li apriva e li metteva a seccare su graticci di canne; li proteggeva con zanzariere per evitare il contatto di mosche e di altri insetti; una volta essiccati i fichi erano riposti in un cesto di vimini o di canne spaccate e conservati in luogo fresco fino all'autunno.

Spesso i fichi erano seccati interi, con o senza buccia.

Nei mesi autunnali i lavori della campagna concedevano un attimo di respiro e allora il contadino aveva il tempo per la confezione del dolce.

Occorreva uno stampino rettangolare (10/12x15/17 cm di lato), alto 5 cm circa. Sul suo fondo si formava un primo strato di fichi, debitamente aperti, con la parte esterna rivolta verso il basso; si cospargeva il piano col cioccolato tritato a piccoli pezzi; si faceva poi uno strato di mandorle, precedentemente lessate per 2 o 3 minuti, pelate e messe a tostare in una padella sul fuoco e infine tritate finemente; si aggiungevano canditi sminuzzati; con un cucchiaino si versava un po' d'anisetta e con la mano si distribuiva uniformante un pizzico di caffè macinato.

Si procedeva a formare altri strati, disponendo gli ingredienti, sempre secondo l'ordine descritto, fino a riempire lo stampo, facendo attenzione a finire con uno strato di fichi, questa volta con la parte esterna rivolta verso l'alto.

Si posizionava sopra quest'ultimo strato l'apposito coper chio ed il dolce veniva pressato con il torchietto. Una volta folto dallo stampo, era cosparso di zucchero a velo; si disponeva una foglia d'alloro al centro di un lato; si avvolgeva con la carta oleata, che era fermata con un elastico o uno spago; si riponeva infine in un luogo fresco ed asciutto.

Si lasciava "riposare" per almeno 15-20 giorni perché si insaporisse meglio.

Si tagliava a fettine, e veniva servito nelle sere delle festività natalizie.

Un pezzettino di questo dolce e un boccone di pane deliziavano il palato di grandi e piccini e spesso costituivano un'ottima merenda.

 

Vino consigliato
Vino cotto o passito

 

Variante
Gli ingredienti della ricetta precedente potevano essere trattati con una tecnica più sbrigativa. I fichi venivano passati in un tritacarne a filiera piuttosto grande e poi impastati con tutti i componenti utilizzati nella suddetta ricetta; si divideva il composto in porzioni, che si pressavano, conferendo loro la forma di un salsicciotto, un salame. Si avvolgeva ogni pezzo con carta oleata o con foglie di fico, si legava e si lasciava maturare per alcune settimane.

 

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