Il Palazzo Ducale degli Acquaviva fu eretto nel corso del sec. XVI dalla potente famiglia nobiliare dei duchi di Atri. Probabilmente la sua costruzione iniziò dopo il 1484, anno in cui il duca Andrea Matteo III d’Acquaviva acquistò il paese da Francesca Cantelmo.
La struttura è in laterizio con intonacatura sul lato Nord. La parete Sud, invece, è ancora in mattoni e sono ben visibili le colombaie e i materiali di recupero utilizzati per edificare la parte bassa del complesso. Nella medesima parete è presente una finestra con inferriate in ferro battuto, decorate con ornamenti gigliati.
All’ingresso del complesso in Piazza Garibaldi vi è una struttura moderna, addossata all’edificio originario; si tratta di un appartamento fatto realizzare da Vincenzo Crescenzi negli anni Sessanta del Novecento. In precedenza vi era una scala in mattoni che, da Piazza Garibaldi, permetteva di salire su un terrazzino.
È improbabile che i membri della famiglia d’Acquaviva vi abbiano mai dimorato, se non per sporadici soggiorni o durante le campagne militari che interessarono la vallata vibratiana. Il palazzo servì da residenza per i castellani e gli ufficiali che reggevano il paese e comandavano la guarnigione militare alloggiata nella torre. La struttura palaziale, infatti, venne edificata addossata al Torrione, con cui è in comunicazione.
Sulla parete Nord è affisso uno stemma novecentesco dei marchesi Flajani, ma neanche questa famiglia vi dimorò. Dopo la Seconda guerra mondiale vi trovarono alloggio diverse famiglie controguerresi. Il Palazzo fu acquistato dal ricordato Vincenzo Crescenzi tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, come ricordano le iniziali in ferro battuto sul cancello d’ingresso. Si devono a Crescenzi gli ultimi importanti restauri, tutti realizzati negli anni Sessanta del secolo scorso. Oltre all’edificazione di un appartamento nelle adiacenze del complesso, di cui ho già detto, nel corso di questi restauri sono stati realizzati anche dei balconi. Il progetto del Crescenzi era di ricavarne degli appartamenti, stante il fatto che, all’epoca, il Palazzo Ducale e il Torrione erano abitati da alcune famiglie. Nel corso degli interventi di restauro sono stati spianati un muro e un basamento in mattoni, anticamente presente nello spiazzo antistante al complesso (lato Nord), che forse serviva da piazzaforte in epoca borbonica.