Quella del Pignotto è una chiesa riedificata dalla famiglia De Luca nel corso dell’Ottocento, sopra ai ruderi di un luogo di culto preesistente, e restaurata in chiave moderna nel 1972, grazie all’interessamento di don Alfonso Panichi, che vi celebrò la messa novella. Secondo alcune testimonianze la chiesa ottocentesca era dedicata a Sant’Alfonso.
Sul luogo ove è ubicata l’attuale struttura, nei tempi passati sorgeva la chiesa di San Martino a Fano, uno degli edifici di culto più antichi del paese, risalente all’epoca medievale e innalzato forse sopra un tempietto di epoca romana, come suggerirebbe il riferimento al fanum presente nel nome. Il sacello dedicato al santo di Tours crollò tra il Cinque e il Seicento, come attestano le visite parrocchiali di quei secoli. La chiesa di San Martino dava anche il nome alla contrada, divenuta intorno alla metà dell’Ottocento “Pignotto”.
Oggi l’edificio si presenta esteticamente nella veste dei restauri degli anni Settanta del secolo scorso ed è interamente intonacato. Sulla facciata sono presenti la porta d’ingresso e una finestra. Altre finestre sono poste ai lati dell’edificio (due per ogni lato e una sul retro) e tutte sono adornate con vetri artistici.
Il campanile è a vela ed è installato sulla facciata, quasi in linea con il portone d’ingresso, ed ha una sola campana. Alla sinistra del portone d’ingresso è apposta una targa in ricordo del restauro del 15 giugno 2008, realizzato in memoria di Italo Micozzi.
L’interno della struttura è semplice, razionale e ben curato. C’è una sola navata con soffitto piano. Vi sono paramenti sacri, banchi nuovi e un pregevole Crocifisso appeso sopra all’altare.
Attualmente la chiesa è gestita privatamente dalla famiglia Micozzi ma è accessibile ai fedeli.